In questa terra di uliveti, antichi frantoi e varietà di olive pregiate, la raccolta delle olive, il loro conferimento al frantoio e la spremitura scandiscono da secoli la vita e le tradizioni delle popolazioni locali, e rinnovano ogni anno una lavorazione nobile.

La Puglia è la regione con la più alta densità di alberi di ulivo al mondo, 3.000 piante per Km² e, con circa 50 milioni di piante, produce il 40% dell’intera produzione di olio d’oliva in Italia. Per la campagna del 2020/2021 abbiamo selezionato 11 cultivar, tra i più importanti e rappresentativi della Puglia.

E tra esse ne abbiamo scelte tre per le caratteristiche climatiche dell’annata e per Coratina quelle morfologiche dei rispettivi territori di coltivazione: Peranzana, Ogliarola e Coratina.

2021Coratina

Come suggerisce il nome, questa oliva è tipica dei territori che circondano Corato, antico centro agricolo nei pressi di Castel del Monte, in provincia di Bari; oggi grazie alle sue preziose caratteristiche di gusto, è coltivata lungo tutta la Puglia centrale, dalle colline fino al mare.
La pianta di olivo Coratina riesce a garantire un ottimo livello di vetustà e di resistenza nei confronti di diverse malattie: per questa ragione, la sua cultivar viene particolarmente utile nel settore dell’agricoltura biologica, in cui si propende a non utilizzare componenti chimiche per la lotta contro parassiti e varie patologie.
Ne deriva un olio verde intenso dalle sfumature dorate, incontenibile nei profumi, gustosamente piccante e dalla tendenza amarognola: caratteristiche che denotano una altissima concentrazione di polifenoli, potentissimi antiossidanti.
La sua peculiarità è infatti quella di contenere il più alto numero di polifenoli rispetto a qualsiasi altra cultivar, il 300% in più, in particolare di eleupeina che è il principale polifenolo responsabile del retrogusto amaro, ed il più alto tasso di acido oleico. Non solo, è particolarmente povero di perossidi ed ha un’acidità media dello 0,2%.

2021Coratina

Come suggerisce il nome, questa oliva è tipica dei territori che circondano Corato, antico centro agricolo nei pressi di Castel del Monte, in provincia di Bari; oggi grazie alle sue preziose caratteristiche di gusto, è coltivata lungo tutta la Puglia centrale, dalle colline fino al mare.
La pianta di olivo Coratina riesce a garantire un ottimo livello di vetustà e di resistenza nei confronti di diverse malattie: per questa ragione, la sua cultivar viene particolarmente utile nel settore dell’agricoltura biologica, in cui si propende a non utilizzare componenti chimiche per la lotta contro parassiti e varie patologie.
Ne deriva un olio verde intenso dalle sfumature dorate, incontenibile nei profumi, gustosamente piccante e dalla tendenza amarognola: caratteristiche che denotano una altissima concentrazione di polifenoli, potentissimi antiossidanti.
La sua peculiarità è infatti quella di contenere il più alto numero di polifenoli rispetto a qualsiasi altra cultivar, il 300% in più, in particolare di eleupeina che è il principale polifenolo responsabile del retrogusto amaro, ed il più alto tasso di acido oleico. Non solo, è particolarmente povero di perossidi ed ha un’acidità media dello 0,2%.

2021Ogliarola

Si tratta di una varietà molto particolare, poiché in base alla zona e al terreno in cui cresce, si arricchisce di note gustative e aromatiche uniche di volta in volta; note che in ogni caso creano un perfetto equilibrio di sapori e profumi.
L’ulivo di Ogliarola è noto per le dimensioni che può raggiungere, ciò anche in relazione alla sua notevole longevità: è molto facile che uno di questi ulivi superi i 100 anni di vita.
Produce olive di medio-piccole dimensioni con una resa in olio molto alta (20/22%). La raccolta avviene generalmente nel mese di settembre, anche se può prolungarsi fino a tutto il mese di ottobre.
L’olio di oliva Ogliarola si presenta di un incantevole colore giallo-oro con sfumature verdi, con sapore fruttato medio dal particolare sentore di mandorla, apprezzato per il suo equilibrio per cui nessuna nota gustativa prevarica sulle altre.

2021Peranzana

Detta anche “Provenzale” perché introdotta in Puglia dai francesi attorno al 1700, cresce e si coltiva nel nord della Puglia, nei territori prossimi al promontorio del Gargano.
Questa oliva è sempre più apprezzata per la creazione di oli extravergini intensi ma equilibrati, di altissima qualità e dalla bassa acidità. Ha una resa ridotta (circa 10/15%) e si raccoglie tra novembre e dicembre.
L’olio di Peranzana si presenta giallo-oro. Al palato è cangiante: in un primo momento prevale la dolcezza, ma in seguito si sprigiona una leggera piccantezza e un piacevole amaro.
Tuttavia, questi due elementi non si prevalgono mai: amaro e piccante sono sempre equilibrati e armonicamente uniti, rispettando così tutti i sentori caratteristici di queste olive, principalmente mandorla e carciofo.

2021Peranzana

Detta anche “Provenzale” perché introdotta in Puglia dai francesi attorno al 1700, cresce e si coltiva nel nord della Puglia, nei territori prossimi al promontorio del Gargano.
Questa oliva è sempre più apprezzata per la creazione di oli extravergini intensi ma equilibrati, di altissima qualità e dalla bassa acidità. Ha una resa ridotta (circa 10/15%) e si raccoglie tra novembre e dicembre.
L’olio di Peranzana si presenta giallo-oro. Al palato è cangiante: in un primo momento prevale la dolcezza, ma in seguito si sprigiona una leggera piccantezza e un piacevole amaro.
Tuttavia, questi due elementi non si prevalgono mai: amaro e piccante sono sempre equilibrati e armonicamente uniti, rispettando così tutti i sentori caratteristici di queste olive, principalmente mandorla e carciofo.

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